Ogni cenone di Natale che si rispetti ha inizio con un caloroso brindisi che riunisce tutti i commensali l’Italia, lo sappiamo, vanta una forte produzione di “bollicine”, che negli ultimi anni stanno tenendo testa – e in alcuni casi superando in qualità – la fama dello champagne francese. E allora, in onore ai nostri prodotti regionali si può cominciare a brindare elevando dei calici virando sul classico, con un Augusto Rosé Roccamonfina.
oppure con un Sedici Novello. Nel cenone della vigilia di Natale è tradizione aprire “le danze” con una serie di antipasti, in genere a tema mare: i più gettonati, da Nord a Sud, sono crostacei e pesce, serviti in varie preparazioni, che risultano perfetti in abbinamento con un buon Prosecco, che in realtà si sposa bene anche con verdure e formaggi poco stagionati. Nel giorno successivo, invece, si vira sul menù di terra: per gli antipasti di Natale di formaggi e salumi si può scegliere un vino rosso non troppo corposo, che possa aprire l’appetito in modo “semplice”, come ad esempio un Achille Aglianico o un Vantara Bio Aglianico.
I vini da servire con i primi di Natale
Molta attenzione, nelle cucine italiane, è rivolta come noto alla preparazione dei primi; nelle regioni settentrionali trionfano i tortellini in brodo, che si possono abbinare a un vino bianco fermo e morbido, oppure in contrasto a una Bonarda o un Lambrusco emiliano. Per portate saporite come i cannelloni ripieni al sugo si può optare sempre su un vino rosso, ma più corposo e con media acidità; se invece la nostra tradizione “impone” primi con pesce, l’accostamento giusto è con vini bianchi profumati – Mater Falanghina, Cannizzaro Fiano, Consiglio di Volpe Galluccio, Diopside Roccamonfina – o eventualmente vini rossi ma di poco corpo. Non mancano poi i piatti a base di carne o cacciagione, che offrono una scelta altrettanto ampia: dal Tempio Aglianico IGT al Campapietro Galluccio Rosso, l’importante è servire rossi giovani e a gradazione media.
I migliori abbinamenti tra secondi piatti e vini
Proseguendo nei consigli con i secondi: nelle ricette a base di arrosto o selvaggina si può salire ancora di corpo, puntando su un vino profumato che possa farci concludere al meglio l’atteso pasto, come il Con Templo Aglianico. Se torniamo di nuovo al pesce, l’ideale sarebbe cercare un abbinamento aromatico, in grado di sgrassare la pietanza e ripulire il palato (soprattutto in presenza di crostacei), come il Diopside Falanghina.
Con il panettone o pandoro si beve generalmente un Res Capuae che si rivela più delicato e aromatico.
Per completare il menù di Natale, e offrire sollievo anche al palato messo a dura prova da questo ricco appuntamento, possiamo portare in tavola un vero toccasana come il Barolo chinato, gustoso e dal potere digestivo.