Due regioni italiane sono tra le zone con il peggior tasso di occupazione a tre anni dalla laurea: Calabria e Sicilia. I dati raccolti hanno preso in considerazione i numeri del mercato del lavoro relativi al 2021 nella popolazione europea da poco laureata di età compresa tra i 20 e i 34 anni.
La media di occupazione nei 27 Paesi membri dell’Unione Europea, a tre anni dal conseguimento della laurea, nel 2020 era del 78,7%. Quella italiana si ferma al 56,8%.
LE DIECI REGIONI PEGGIORI– La Calabria è la regione europea con i dati peggiori: una media di occupazione del 32,1%. Tutte le altre con il minor tasso di occupazione sono Sicilia (33,3%) e Campania (37,6%)
Chiudono le dieci zone con le medie più basse la Basilicata (39,9%), la Puglia (41,5%) e la Sardegna (42,7%)
LE ALTRE REGIONI ITALIANE – Lazio (53,4%) e Umbria (54,9%) sono le altre due regioni italiane con tasso di occupazione al di sotto della media nazionale del 56,8%
I dati migliorano in Abruzzo (59,9%), Liguria (60,2%), Marche (61,7%), Piemonte (64%), Toscana (66,7%)
Superano il 70% il Friuli-Venezia Giulia e la Lombardia (70,7%), l’Emilia-Romagna (71,4%), la provincia autonoma di Trento (71,5%), il Veneto (74%). Non disponibili i numeri della Valle d’Aosta
IL CASO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO – L’unico territorio a superare i dati della media europea è la provincia autonoma di Bolzano, all’85,1%