Produzione energia elettrica Italia 2022

Nel 2022 i consumi di energia elettrica in Italia secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, il fabbisogno è stato pari a 318,1 miliardi di kWh. Le rinnovabili hanno coperto il 36% della domanda elettrica grazie alle favorevoli condizioni climatiche, che hanno consentito di utilizzare maggiormente gli impianti, la produzione complessiva di eolico e fotovoltaico è stata la più alta di sempre, anche a fronte di un contenuto incremento della potenza installata. Per quanto riguarda l’indice IMCEI, i dati provvisori di Terna indicano che i consumi industriali sono cresciuti del 10,5% rispetto al 2021, trainati in particolar modo dai settori della meccanica e della siderurgia.

IN CRESCITA SU TUTTO IL TERRITORIO

Nel dettaglio a livello territoriale la variazione è risultata ovunque in crescita: +5,2% al Nord, +6,4% al Centro e 5,9% al Sud e nelle isole. La domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’86,5% con produzione nazionale e per la quota restante (13,5%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta (278 miliardi di kWh) è risultata in aumento del 2,4% rispetto al 2021. In crescita le fonti di produzione eolica (+10,8%), termica (+3,8%) e fotovoltaica (+2,1%). In flessione le fonti di produzione idrica (-5,4%) e geotermica (-2,1%). Per quanto riguarda il saldo import-export, il dato è in crescita del 33% per un effetto combinato della diminuzione dell’export (-50%) e di un aumento dell’import (+17%), fenomeno che ha registrato una inversione di tendenza.

BENE LER INNOVABILI, IN CALO PRODUZIONE IDRICA E GEOTERMICA

Nel corso del 2022 la richiesta di energia elettrica è stata pari a 27,4 miliardi di kWh, un dato in crescita del 5,9% rispetto a dicembre del 2021 e dello 0,8% rispetto a novembre 2021 (valori destagionalizzati e corretti dagli effetti di calendario e temperatura). A livello territoriale, la variazione è risultata ovunque positiva: +5,2% al Nord, +7,1% al Centro e +6,5% al Sud e nelle isole. A inizio anno la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per il 92% con produzione nazionale e per la quota restante (8%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (25,5 miliardi di kWh) è risultata in aumento dell’11,4% rispetto a dicembre del 2021. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 32% del fabbisogno mensile. In crescita le fonti di produzione eolica (+41,2%), fotovoltaica (+23,4%) e termica (+13,8%). In flessione le fonti di produzione idrica (-15,9%) e geotermica (-2,9%). Per quanto riguarda il saldo import-export, il dato è in flessione del 31,1% per un effetto combinato di un aumento dell’export (+7,3%) e di una diminuzione dell’import (-25,5%). In particolare il mercato dell’energia ha fatto registrare fenomeni sostenuti di esportazione netta verso la frontiera Nord, raggiungendo picchi di oltre 2.000 MWh, anche per l’elevato tasso di indisponibilità del parco di generazione europeo e, nello specifico, di quello nucleare francese.

INDICE IMCEI POSITIVO: +1,4%

L’indice IMCEI elaborato da Terna – che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa mille clienti cosiddetti “energivori” connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale (grandi industrie dei settori ‘cemento, calce e gesso’, ‘siderurgia’, ‘chimica’, ‘meccanica’, ‘mezzi di trasporto’, ‘alimentari’, ‘cartaria’, ‘ceramica e vetraria’, ‘metalli non ferrosi’) – ha fatto registrare una variazione positiva dell’1,4% rispetto a dicembre 2021 grazie alla performance dei comparti della meccanica e dei materiali da costruzione, mentre a livello congiunturale si è registrata una flessione dell’1,1% (su novembre 2021).

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