Sale il tasso di occupazione nel 2021, ma il numero di disoccupati resta per il momento più alto di 300mila unità. È quanto emerge dall’ultima rilevazione sulle forze di lavoro in Italia.
Rispetto a gennaio 2021, a settembre si registra un saldo positivo di poco più di 500mila occupati, dovuto quasi del tutto alla ripresa del lavoro dipendente, in crescita di circa 520mila unità
L’occupazione, fa sapere l’Istat, a settembre è tornata a crescere, come era successo a febbraio e giugno 2021, dopo un calo registrato nei mesi di luglio e agosto. Il numero di persone impiegate a settembre 2021 supera dell’1,2% (273mila unità) quello registrato un anno prima, a settembre 2020
La crescita è trainata dall’aumento dei lavoratori dipendenti, sia quelli permanenti (+0,5%, pari a 69mila unità) che a termine (+13,2%, pari a +353mila)
Nell’andamento complessivamente positivo, valutazioni ancora negative nei 12 mesi si registrano per i lavoratori indipendenti (-3,0%, pari a -150mila occupati) e per quelli tra i 35 e i 49 anni
Rispetto al 2020 si è registrato in particolare un aumento dei lavoratori dipendenti con contratto a termine: +3,3%, corrispondente a 97mila unità. In diminuzione invece gli occupati autonomi (-0,6%, 28mila unità) e dei dipendenti permanenti (-0,1%, 11mila unità)
In totale, il numero di occupati in un mese è aumentato di 59mila unità (+0,3%). Il tasso di occupazione raggiunge così il 58,3% (+0,2 punti su agosto). L’aumento mensile non ha distinzione di genere e interessa sia i lavoratori (+0,1%, pari a +13mila) che le lavoratrici (+0,5%, pari a +46mila). In generale, coinvolge soprattutto “i dipendenti a tempo determinato, le persone tra i 25-34 anni e gli ultra 50enni”
Confrontando il terzo trimestre del 2021 con il precedente, il livello dell’occupazione è più elevato dello 0,4%, in aumento di 81mila unità. La crescita si associa alla diminuzione delle persone in cerca di occupazione (-5,6%, pari a -137mila unità) e alla sostanziale stabilità degli inattivi