Il calcio italiano affonda nei debiti, con una corsa di un milione al giorno per ciascuno degli ultimi 12 anni, fino ad accumulare un rosso di 5,4 miliardi di euro, tanto che la Figc, la Federazione italiana gioco calcio, impone un deciso cambio di marcia, con controllo dei costi, valorizzazione dei giovani e nuove infrastrutture.
Numeri solo acuiti già nei 12 anni analizzati precedenti, il calcio professionistico italiano ha prodotto un “rosso” aggregato pari a circa 4,1 miliardi di euro, praticamente 1 milione al giorno. Nello stesso lasso di tempo il fatturato dei club di Serie A, B e C è arrivato a toccare i 3,9 miliardi di euro, ma quasi il 90% della crescita dei ricavi è stata utilizzata per coprire l’aumento degli stipendi e degli ammortamenti/svalutazioni del parco giocatori, dove il costo del lavoro continua a crescere e oggi impatta sul valore della produzione per il 66%, che purtroppo diventa il 92% al netto delle plusvalenze.